Visitando la Villa “Il Pavone” a Siena

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La Visita della Villa il Pavone, uno dei luoghi meno noti di Siena

Si è svolta nel 2016 una visita guidata alla scoperta dei luoghi meno conosciuti della storia e dell’arte senese. Giunta al suo terzo anno consecutivo, “Turisti per casa” è un’iniziativa a cura delle Guide Federagit di Siena e ogni anno le visite vengono dedicate a una tematica differente. Dopo un ciclo di visite alla Pinacoteca nazionale e alle Chiese degli ordini mendicanti, il tema si quest’anno s’incentra sugli edifici privati, a volte custodi di grandi tesori d’arte e di cultura.

La visita guidata di ieri mattina si è svolta presso la Villa detta “Il Pavone” e già ha visto una partecipazione numerosa di persone interessate a conoscere o a riscoprire uno dei luoghi più suggestivi della città di Siena.

Agostino Fantastici, architetto eclettico

Commissionata da Mario Bianchi Bandinelli, membro di una delle famiglie più ricche della città tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, la Villa fu costruita a pochi passi dalla grande Porta Romana e in sostituzione di un edificio del Quattrocento; fu Agostino Fantastici l’architetto che curò la realizzazione sia dell’edificio e sia del giardino antistante il villino.

Durante la visita guidata di ieri mattina siamo andati alla scoperta dei “segreti” che si celano dietro al complesso della villa, soffermandoci sui simboli egizi presenti sia dentro che fuori dell’edificio, come le sfingi e la grande piramide in pietra, tutti elementi che rimandano all’adesione alla Massoneria del committente.

Il percorso si è concluso all’interno della villa, con la visita alle stanze e allo studiolo, luogo di rigenerazione “spirituale” per un committente che aveva privilegiato un tipo di vita appartato, ritirato dal mondo, una scelta questa che è sottolineata sia dall’ubicazione della villa — che un tempo si trovava totalmente immersa nel verde e non esposta ai rumori dell’attuale traffico stradale di Via Piccolomini — e sia dalla decorazione interna, che riflette l’essenzialità che era propria dello stile “neoclassicista” improntato dall’architetto Fantastici all’intero complesso ⟢