Palazzo Pubblico, magnifico esempio di arte medievale
Il Palazzo Pubblico di Siena è non solo uno degli edifici meglio conservati della città medievale, ma anche uno scrigno di tesori dal valore inestimabile per unicità ed espressione di quella “civiltà medievale” per cui Siena è così conosciuta nel mondo.
La sua visita diventa quindi per un turista un’esperienza che contribuisce significativamente ad avere un’idea di come Siena si distingua così tanto, nel panorama italiano ed europeo, tra i centri storici che hanno preservato memoria del medioevo.
Si può affermare con tutta forza che il medioevo a Siena è una componente tangibile, non solo nelle architetture in sé, ma soprattutto per la conservazione di una delle testimonianze figurative più note di tutta l’arte medievale: il ciclo degli Effetti del Buono e del Cattivo Governo in città e in campagna, dipinto da Ambrogio Lorenzetti.
Realizzato nel 1338, il ciclo decora le pareti della Sala della Pace in Palazzo Pubblico ed è la testimonianza più illustre di pitture di età medievale a tema profano; ciò vuol dire che, quello che si vede all’interno di questa sala in Palazzo Pubblico, non è l’ennesimo ciclo di storie a soggetto religioso ma bensì una carrellata di immagini che mostrano la Siena di metà Trecento vista dagli occhi dell’artista e dei suoi contemporanei.
Lungi dall’essere una mera fotografia della Siena del tempo – in quanto sono molteplici le implicazioni politiche di queste immagini, commissionate dal governo allora in carica – gli affreschi del Lorenzetti ci restituiscono la dimensione sociale, lavorativa, urbana della Siena dell’epoca. È questo il motivo che ha spinto tanti studiosi delle discipline medievistiche e non solo, a studiare con attenzione le scene e i personaggi che compaiono in questo ciclo di affreschi.
Effetti Buon Governo in città, A.Lorenzetti, Palazzo Pubblico, Siena
Il Buon Governo, titolo con cui a Siena ci si riferisce in maniera abbreviata a questi famosi affreschi, è il fiore all’occhiello dell’arte senese ed è passato alla storia per riflettere, mediante queste immagini affrescate, quella che è considerata l’epoca d’oro della politica e dell’arte senese: siamo infatti nell’epoca in cui operano in città Pietro e Ambrogio Lorenzetti; fino a qualche anno prima vi aveva operato Simone Martini, altro grande artista che nella sala adiacente – quella del Mappamondo – aveva affrescato una raffinatissima Maestà; dal punto di vista politico siamo nell’epoca in cui Siena ha raggiunto il suo apice dal punto di vista delle conquiste territoriali.
Il mistero del Porto di Talamone
Era ormai vicina a quel tempo la possibilità, per la repubblica senese, di emulare la gloriosa storia della Repubblica marinara di Pisa, come fa ben intendere la rappresentazione del Porto di Talamone, in uno degli angoli del grande affresco del Buon Governo in Palazzo Pubblico.
E se in realtà non fosse così?
Se quel porto di Talamone affrescato da Lorenzetti non fosse in realtà opera sua ma di pittori di età successiva? Se così fosse, quali sono i motivi che portarono alla rappresentazione della località maremmana?
La serie di messaggi nascosti nel Buon Governo
Il Porto di Talamone fa parte della serie di dettagli del ciclo del Buon Governo, rappresentati non per riprodurre una comune scena di vita quotidiana – si veda ad esempio anche la battitura del grano da parte di alcuni braccianti, o la insolita presenza in primo piano della bottega dei calzolai –, ma bensì per racchiudere dei messaggi precisi che a tanti sfuggono.
Se volete scoprire il significato nascosto dietro le scene del ciclo del Buon governo, sarò lieto di accompagnarci in una visita guidata alla scoperta di questo capolavoro ⟢