Un contributo per la ricostruzione visitando un museo: ecco quali sono quelli senesi

I proventi degli incassi museali statali usati come proventi per la ricostruzione post-terremoto

Alla luce del terribile terremoto che nel 2016 ha tragicamente colpito il centro Italia, provocando ingenti danni in alcune aree del Lazio e delle Marche, ci tenevo a segnalare in questa sede un’importante iniziativa, promossa dal Ministero dei beni e le attività culturali, in base alla quale l’incasso delle visite che i musei statali hanno registrato il 28 agosto 2016, è stato devoluto per la ricostruzione dei centri colpiti dal sisma.

In momenti così tristi, in cui si registrano alte cifre di morti e feriti nelle zone colpite, può sembrare superficiale parlare già di ricostruzione, ma essa diventa cruciale come base per il recupero dell’identità di una comunità; i palazzi storici, le chiese e le opere d’arte sono gli elementi materiali su cui si stratifica il vissuto della gente. Il patrimonio culturale è intrinsecamente connesso al complesso tessuto di emozioni e ricordi delle persone che quel patrimonio, che sia una chiesa, un palazzo o un dipinto, lo sentono proprio: è la piazza dove ci si ritrovava con tutti gli amici o la chiesa dove ci si è fatti la prima comunione. Il sentimento di appropriazione viene fuori, in tutta la sua ferocia oserei dire, quando quel complesso di memorie è improvvisamente sottratto alla sua integrità, violentato e in pericolo di essere perduto per sempre.

Il Museo archeologico di Chiusi e la Pinacoteca di Siena i musei dove contribuire per la ricostruzione

Chiunque si fosse trovato in Italia, ha avuto modo di contribuire visitando i musei statali italiani; quelli del senese sono stati la Pinacoteca nazionale e del Museo archeologico nazionale di Chiusi.

Situata nel centro storico di Siena, la Pinacoteca è uno dei musei più interessanti sul territorio nazionale; al suo interno è custodita una delle più importante collezioni al mondo di tavole a fondo oro. Le tavole, riunite nella collezione attuale già dalla fine del 700’ dall’abate Giuseppe Ciaccheeri, furono realizzate da importanti maestri della pittura senese quali Duccio di Buoninsegna, i fratelli Lorenzetti; Domenico Beccafumi e Rutilio Manetti.

Il Museo archeologico nazionale di Chiusi è un’altra importante istituzione nel panorama nazionale, per ricchezza e importanza delle collezioni, che ben documentano la vicenda insediativa degli Etruschi nel territorio, questo anche grazie ai cospicui rinvenimenti archeologici nella zona.

Con il biglietto del museo avete inoltre la possibilità di visitare la Tomba della Pellegrina, una delle tombe scavate nel territorio chiusino, che conserva ancora in situ urne e sarcofagi.

Domani dunque non perdete l’occasione di aggiungere la visita di un museo statale alla vostra esperienza di viaggio; sarà l’occasione di una crescita culturale che però si trasforma concretamente  in un contributo per salvare dalla distruzione una ricchezza collettiva, quella del patrimonio artistico di Lazio, Umbria e Marche. Ciò che potrà essere recuperato dalle macerie non è solo il patrimonio dei centri colpiti, ma rappresenta un patrimonio di tutti.

Per maggiori info sulla Pinacoteca nazionale cliccate qui

Per maggiori info sul Museo archeologico di Chiusi cliccate qui (dal sito della Pro-Loco di Chiusi)

Per maggiori informazioni sull’iniziativa del MiBAC cliccate qui ⟢