Il Palio dell’Assunta omaggio del 70° anniversario del diritto di voto
È stato dedicato alle donne il drappellone dipinto per il Palio dell’Assunta, celebrando la ricorrenza del 70° anniversario del diritto al voto. Era infatti il 1946 quando le donne ottennero in Italia il diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma anche di farsi eleggere. A realizzare il drappellone è stato l’artista belga Jean-Claude Coenegracht.
Artista nato nella città belga di Liegi nel 1948 – città dove ha anche compiuto i suoi studi in disegno, incisione e pittura, presso l’Accadémie Royal de Beaux-Arts – Coenegracht realizza con il drappellone a Siena« una ricerca artistica che si concretizza, come nello stile fiammingo, in uno spazio aperto dove trova vita anche tutta una serie di piccoli richiami ed elementi narrativi»¹.
In uno stile che richiama il Liberty, l’artista ha raffigurato, nella parte bassa del drappellone, cinque donne di diverse età, una delle quali enfatizza nei movimenti il suo gesto di aver votato.
L’immagine di questo Palio come omaggio alle donne diventa un lirico omaggio, ricordando questa importante conquista ottenuta 70 anni fa, ma è un omaggio che si libera di ogni retorica. Non può esserci tema più attuale di quello del rispetto dei diritti delle donne, specialmente se si leggono le notizie di cronaca locale: è solo di pochi giorni fa la triste notizia dello stupro di una ragazza americana nei pressi di Porta Pispini.
Ma lungi da me ogni proposito di strumentalizzare un fatto del genere, così raro a Siena ma non per questo meno grave, drammi come questi dovrebbero spingere l’opinione pubblica a portare maggiormente l’attenzione sul rispetto delle donne nella loro dignità fisica e integrità morale nella società.
Il drappellone presentato in Comune
Ho voluto semplicemente cogliere l’occasione di questo tema dell’omaggio alle donne anche per fare un plauso all’artista belga, che con la sua arte ha omaggiato Siena, città che sembra Egli consideri una seconda casa. Un Palio come omaggio alle donne di un’espressione “dolce”, secondo una definizione fatta dallo stesso artista²; un’opera per niente banale e tutt’altro che “priva dell’essenza del Palio”, secondo i tradizionali detrattori che, da grandi inesperti che sono, ogni anno la sparano sempre grossa, lanciando sterili critiche sul modo in cui vengono dipinti i drappelloni “stranieri”. Il Palio di Coenegracht è invece un’opera ricca di richiami stilistici a diverse stagioni artistiche, come ha dettagliatamente illustrato la storica dell’arte dell’Università di Siena, la Prof.sa Elisabetta Cioni in occasione della presentazione del drappellone tenutasi il 10 agosto a Palazzo Pubblico ³. Si spera che le belle rose dipinte da Coenegracht nell’opera, oggi esposta nel Duomo di Siena, siano un auspicio a una fattiva e lungimirante attenzione verso l’altra metà del cielo ⟢
Sitografia
consultato il 15/08/2016
2 http://www.antennaradioesse.it/lartista-jean-claude-coenegracht-e-il-suo-palio-dolce/
consultato il 15/08/2016
consultato il 15/08/2016