L’Adorazione marmorea del Duomo di Siena
L’adorazione dei Magi è una delle scene che si ritrovano nella parte superiore del pulpito del Duomo di Siena, uno dei capolavori di tutta la scultura medievale italiana. La lastra di marmo che misura 85X97 cm e 16 cm di spessore, fa parte di un insieme di sette pannelli che decorano il parapetto del pergamo.
Il magnifico pulpito fu realizzato dal noto scultore Nicola Pisano tra il 1265 e il 1268 ed è un complesso architettonico di forma ottagonale. Per la sua realizzazione fu stipulato un contratto tra l’artista e l’Operaio del duomo senese Fra Melano, nel settembre del 1265, ma i lavori iniziarono nel marzo dell’anno successivo.
Artista particolarmente sensibile al ”naturalismo” tipico dell’arte gotica francese della seconda metà del Duecento — un filone artistico, si ricordi, che ebbe particolare fortuna a Siena alla fine del secolo — Nicola Pisano fu anche uno scultore che si dimostrò un esperto di botanica, rappresentando nei rilievi del pulpito differenti tipi arborei, dalle foglie d’edera sui capitelli delle colonne di sostegno del parapetto alle querce che ritroviamo sullo sfondo della scena dell’Adorazione dei Magi.
L’ingresso del Gotico a Siena
Con un’eleganza mai vista fino a quel momento in terra toscana, Nicola Pisano racconta la storia di Dio sceso in terra, fattosi uomo e riconosciuto nella sua divinità dai re saggi d’Oriente. Questa scena meravigliosa si trova magnificamente scolpita e cesellata e sancisce di fatto l’ingresso del gotico a Siena. Quanta ricchezza di dettagli in questi personaggi e quanta sontuosità è racchiusa in queste piccole figure, sfuggenti allo sguardo del visitatore distratto; un tempo tale ricchezza doveva maggiormente balzare all’occhio dei fedeli grazie alla sua policromia, all’oro soprattutto: dorature su ogni lembo degli abiti di questi attori di marmo che tuttavia sono vivissimi nei loro gesti, protagonisti meravigliati del dramma sacro.
Adorazione dei Magi, pannello pulpito, Nicola Pisano, 1265-68, Duomo di Siena
Il classicismo di Nicola Pisano
Al di là del naturalismo gotico, il filo rosso che traccia tutta la parabola artistica di Nicola Pisano è comunque anche la ricezione dei modelli della scultura romana: è questo un elemento evidente anche nel pannello dei Magi, dove i cavalli del corteo ricordano quelli di alcuni sarcofagi romani e che Nicola poté ammirare nel Camposanto di Pisa, quando alcuni anni prima di essere chiamato a Siena, egli era intento a realizzare un altro pulpito, di forma esagonale, per il Battistero pisano.
Le scene del parapetto a Siena rappresentano alcuni importanti episodi della Salvezza dell’Umanità: accanto alle scene della vita di Cristo vi troviamo due pannelli che raffigurano il Giudizio finale. Non si tratta semplicemente di scene narrative poiché gli episodi s’inseriscono all’interno di un più articolato discorso iconologico che, come ha attentamente disaminato Max Seidel in un saggio, è un’autentica Summa di tutta la teologia medievale. Vige nel pulpito senese un ordine gerarchico tra i vari elementi del pulpito, dalla base delle colonne con i leoni fino alla cornice del parapetto, passando per le figure delle Arti liberali e delle Sibille, con un totale di circa quattrocento figure scolpite dall’artista e dalla sua bottega, una qualificata l’equipe che annoverava collaboratori in seguito diventati importanti scultori, quali il figlio di Nicola, Giovanni Pisano — che sempre a Siena realizzerà le statue della parte inferiore della facciata del Duomo — e Arnolfo di Cambio.
Tutta la bellezza del pulpito del Duomo di Siena potrà essere apprezzata con una visita guidata dedicata che potrete inserire in un tour di Siena ⟢