La Battaglia di Montaperti importante memoria storica per Siena
La Battaglia di Montaperti è parte fondamentale della memoria storica di Siena e dei senesi; è conosciuta oggi come la gloriosa vittoria delle truppe ghibelline senesi contro i Guelfi della eterna rivale Firenze.
Ricostruire le vicende di uno scontro che ebbe luogo il 4 settembre 1260 è compito degli storici che, con competenza e dovizia di particolari, hanno trattato in numerose pubblicazioni fatte nel corso dei secoli dell’evento, arrivando a compensare alcune lacune in particolare modo negli ultimi decenni.
Quello che invece voglio condividere con il lettore in queste righe è la serie di testimonianze materiali che Siena e il territorio circostante ancora conservano di quella battaglia.
Chiesa di San Giorgio, Siena
1. La piramide di età romantica
Cominciamo allora a riguardare le tracce che rimandano alla Battaglia di Montaperti ripercorrendo la stessa strada che le truppe compirono dopo la vittoria dal campo di battaglia alla città di Siena.
La prima testimonianza è ancora oggi presente proprio sull’ipotetico luogo dello scontro, nelle vicinanze della località chiamata appunto Montaperti; qui, su una collinetta, sorge una piramide costruita in età romantica, dove è stata apposta la terzina dantesca del Canto XXXII dell’Inferno in cui a parlare a Dante nel suo viaggio nell’Oltretomba è un Certo Bocca degli Abati…
Madonna delle Grazie, Dietisalvi di Speme, Cappella del Voto, Duomo di Siena
Dalla collina dove sorge la piramide è ben visibile lo skyline di Siena. Un percorso in macchina da fare prendendo la strada Chiantigiana, o meglio ancora in un percorso trekking, ci porta con una distanza da percorrere di circa di 18 chilometri, alla città di Siena.
Per entrare nel centro storico, sarebbe l’ideale farlo da Porta Pispini, accesso storico della città da cui entrarono le truppe vittoriose, secondo quello che si racconta nelle cronache.
2. Il dipinto fiorentino a Siena
Dopo aver percorso l’omonima via, c’è da raggiungere alla Chiesa di Santa Maria dei Servi, dove una pala d’altare conservata all’interno della chiesa, dipinta da Coppo di Marcovaldo dopo la vittoria dei ghibellini senesi, ci rimanda all’incresciosa vicenda cui andò incontro questo pittore fiorentino che dovette dipingere un’opera per la rivale Siena.
3. La chiesa dedicata al santo soldato…
Il nostro percorso sulle tracce della battaglia di Montaperti continua in Via Pantaneto, dove troviamo la Chiesa di San Giorgio, un edificio che oggi si presenta con una facciata tardobarocca ma che in realtà ha un’origine molto più antica; risale proprio al 1260 l’erezione di questa chiesa, costruita proprio per celebrare la vittoria contro Firenze; il motivo dell’intitolazione di questa chiesa a San Giorgio ha a che fare con alcune vicende della battaglia.
4. La Martinella
Proseguendo per Via Pantaneto, occorrerebbe fermarsi a visitare il Museo della Contrada del Leocorno; è qui che è conservata una campanella, conosciuta con il nome di Martinella, oggetto che tradizione vuole sia appartenuta al carroccio che i fiorentini trasportarono in battaglia.
Come la Martinella sia arrivata nel museo della Contrada si spiega con un racconto che ha molti elementi affascinanti, con molti tratti aneddotici, un racconto che però vale la pena conoscere…
5. La torre di Cerreto Ceccolini
Una volta presa Via di città, si sale verso il Duomo; a metà strada si incontra Palazzo Chigi Saracini. La storiografia ottocentesca ha ri-scoperto i particolari legami tra questo edificio e la battaglia di Montaperti. E’ dalla Torre dei Marescotti, ora incorporata nell’edificio, che Cerreto Ceccolini poté vedere e raccontare le dinamiche della battaglia…
6. L’affresco del ritorno dalla battaglia
Nella sala da concerto del Palazzo, che oggi ospita l’Accademia Chigiana, è affrescato il rientro delle truppe vittoriose da Montaperti, questo a motivo di ulteriore enfasi data al legame tra il palazzo e quello scontro.
La “Madonna con gli occhi grossi”, Maestro di Tressa, Museo dell’Opera del Duomo
6. I pali del carroccio fiorentino
Si arriva infine in Duomo, dove, agli angoli dei pilastri sotto la cupola, sono presenti ancora oggi due lunghi pali di legno: questi due elementi si dice provengano dal carroccio dei fiorentini.
7. La Madonna delle Grazie
Sempre nella Cattedrale di Siena, nella cappella del Voto, piccolo gioiello dell’architettura barocca, vi si trova conservato il dipinto della Vergine con Bambino di Dietisalve di Speme, conosciuto dalla devozione locale come Madonna delle Grazie e che rappresenta oggi sia un’ icona particolarmente cara ai fedeli senesi e sia l’immagine che ha un legame particolare con i senesi vittoriosi a Montaperti.
8. La Madonna con gli occhi grossi
L’ultima testimonianza visiva importante della Battaglia di Montaperti è conservata all’interno del Museo dell’Opera del Duomo, dove la cosiddetta “Madonna dagli Occhi Grossi”, dipinto risalente agli inizi del Duecento, è un’altra icona importante nella storia di quello scontro.
La serie significativa di testimonianze materiali presenti a Siena conferma quanto le vicende della battaglia di Montaperti, consacrate ormai dal mito, siano ancora vive nella memoria storica di Siena; sarò ben lieto di organizzare su richiesta una visita guidata che ritorni sui luoghi e le vicende di quell’evento ⟢
Da leggere sulla Battaglia di Montaperti:
- D.Balestracci, La Battaglia di Montaperti, Laterza, Bari Roma, 2017;
- R. Ceppari, M. A.Turrini, M.Ascheri; Montaperti : storia iconografia memoria; Monteriggioni : Il Leccio, stampa 2013;
- M.Cenni, Per la battaglia di Montaperti : 1260-2010 : discorsi nella ricorrenza dei 750 anniFirenze : Aska, 2011;
- Accademia dei Rozzi; Accademia degli Intronati; Alla ricerca di Montaperti : mito, fonti documentarie e storiografia : atti del Convegno, Siena, novembre 2007 / a cura di Ettore Pellegrini Siena : Betti, 2009;
- C.Dal Monte; Il sabato di Montaperti : lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso; Foggia : Edizioni della vela, 2001;
- R.Marchionni; Battaglie senesi = Sienese’s battles ; testo di Roberto Marchionni ; illustrazioni di Roberto Marchionni ; traduzione di Miriam Grottanelli de’ Santi Siena : Marchionni, 1996;