Ritrovare nel centro storico di Siena uno dei luoghi della memoria storica della città è senza dubbio l’occasione di arricchimento nell’esperienza di visita. Tra questi luoghi della memoria, in pochi sanno che a Siena si conserva ancora l’edificio che fu la bottega di Duccio di Buoninsegna, e fu lì dove il pittore dipinse dipinse la Maestà per il Duomo di Siena.
La grande Pala d’altare, «la più grande tavola dipinta della scuola italiana a noi pervenuta» (cit. Torriti), fu commissionata all’artista il 9 ottobre 1308. Terminata nel 1311, l’opera uscì dalla casa dell’artista il 9 giugno dello stesso anno per poi essere portata solennemente in processione verso la Cattedrale, con la presenza delle autorità cittadine e del popolo senese.
La tavola fu collocata sull’altare maggiore del Duomo di Siena e lì rimase fino al 1505, quando fu trasferita presso l’altare di San Sebastiano (sempre in Cattedrale).
Nel 1771 fu purtroppo smembrata e divisa in più parti con l’intento di separare la parte dipinta sul prospetto da quella dipinta sul retro: il capolavoro di Duccio era, infatti, una pala dipinta su tutte e due le ‘facce’
L’artista firmò l’opera sulla base del trono con un’iscrizione che è anche una bellissima dedica alla Vergine: MATER SANCTA DEI / SIS CAUSA SENIS REQUIEI – SIS DUCIO VITA TE QUIA / PINXIT ITA.
Oltre alla grande tavola anteriore, che rappresenta la Vergine in trono con bambino, affiancata, sulla linea più bassa, dai santi patroni della città, quali Ansano, Crescenzio, Savino e Vittore. I quattro santi avevano rispettivamente quattro altari a loro dedicati sempre all’interno del Duomo.
Dettaglio della firma di Duccio alla base della Maestà
Un aneddoto racconta che, per far uscire dalla bottega l’opera completata del pittore, si dovette ricorrere ad una soluzione particolare visto che la pala era molto più grande della porta.
Di questo e del significato della firma/dedica di Duccio nella Maestà si potrà parlare in una visita guidata al Museo dell’opera del Duomo, dove la grande opera è conservata ⟣