Visita all’Abbazia di San Galgano
Con il tour dell’Abbazia di San Galgano e di Chiusdino rimarrai sorpreso dallo scoprire questa poco conosciuta area della Toscana – la Val di Merse – ricca di scorci naturalistici e di monumenti di grande fascino. Le rovine dell’Abbazia di San Galgano si ergono nella campagna di Siena, a pochi metri dalla leggendaria spada nella roccia; questo luogo conserva inoltre le testimonianze della secolare storia dei Cistercensi, la comunità di religiosi che qui s’insediò e che vi rimase fino al Cinquecento.
Cominceremo la nostra Visita guidata di San Galgano dal cortile antistante il complesso dell’Abbazia, lì dove si trova il sentiero che un tempo doveva essere l’ingresso al grandioso complesso. Cominciando dall’ambiente superstite dello Scriptorium, vedremo come qui era organizzata l’attività scrittoria dei monaci Cistercensi. Percorrendo gli spazi di questo ambiente, andremo anche a notare le decorazioni superstiti, alcune delle quali contengono un complesso significato simbolico. All’interno della Sala capitolare – realizzata secondo i canoni dell’architettura cistercense – vedremo a cosa serviva la scala sotterranea che ancora si può vedere al centro di questo spazio. Camminando poi tra le rovine della maestosa chiesa abbaziale che, come uno scheletro di pietra si staglia ancora solenne verso il cielo, riconoscerai immediatamente l’immagine dei ruderi molte volte visti su internet o nei documentati televisivi.
La maestosa chiesa dell’Abbazia
Oggi l’Abbazia è un’icona dell’immaginario medievale ed esercita una grande forza di attrazione per i visitatori, proprio grazie al fatto di presentarsi come un rudere; c’è da sapere inoltre che il complesso è stato il il primo significativo esempio di architettura gotica in Toscana, edificata grazie alla perizia degli stessi monaci Cistercensi che, negli stessi decenni in cui costruivano l’Abbazia, venivano anche chiamati dalla Repubblica di Siena a sovrintendere sia alla gestione delle Magistrature finanziarie (Gabella e Biccherna) e sia a sovrintendere al cantiere della stessa Cattedrale della città. Infine, c’è da ricordare come San Galgano abbia persino suggestionato grandi personalità del cinema, come il regista sovietico Andrej Tarkovskij che qui volle girare alcune scene di Nostalghia.
La spada nella roccia esiste davvero ed è qui
A pochi passi dall’abbazia, visiteremo l’Eremo di Montesiepi, una edificio romanico che ha la peculiarità di essere di forma circolare, motivo per cui è anche chiamato la Rotonda di Montesiepi.
All’interno della chiesa è dove troverai finalmente la Spada nella Roccia , la legendaria spada che viene per popolarità associata alla figura di re Artù e ai Cavalieri della Tavola rotonda; questa spada si conserva oggi protetta sotto una campana di vetro. La figura di San Galgano e le vicende della sua vita sono conosciute dagli abitanti della zona proprio grazie a questo oggetto custodito all’interno dell’Eremo.
Ma mentre quella del re britannico è una vicenda dai contorni storici non ben delineati – conosciuta oggi grazie alla letteratura cavalleresca che ce l’ha tramandata –, la vicenda terrena del cavaliere Galgano si è verificata realmente e ce ne danno testimonianza i verbali del suo processo di canonizzazione. Di Galgano ripercorreremo quindi le vicende salienti, così potrai scoprire perché, a un certo punto della sua vita, questo cavaliere decise di farsi eremita e perché la sua spada oggi si trova qui, conficcata nella roccia – all’interno di una chiesa che, tra l’altro, ha anche una forma particolare, che si ricollega a quella di alcune costruzioni templari e ai mausolei di età Romana. Scopriremo infine quali sono le similitudini e le differenze simboliche tra la spada di re Artù e quella di Galgano.
Visita di Chiusdino
Per comprendere però appieno le vicende dell’’eremita cortese’ c’è bisogno di visitare il borgo di Chiusdino; in questa suggestiva cittadina, di origine longobarda, fu dove San Galgano nacque attorno alla metà del XII secolo. Il centro storico conserva ancora intatta la sua struttura medievale, a forma di Curtis; grazie poi alla serie di vicoli, di ingressi monumentali e di chiese, Chiusdino è uno dei luoghi più affascinanti da visitare nella Val di Merse.
Continueremo la nostra visita guidata sulle tracce di San Galgano con Chiusdino, con la chiesa Prepositura dedicata a San Michele Arcangelo. Sebbene l’interno sia stato rifatto in tempi recenti, ciò che di interessante si può vedere qui è la reliquia della testa di San Galgano, oggi conservata all’interno di una teca di fattura moderna.
Visita al Museo e al Reliquiario della testa…
Uscendo dalla chiesa, percorreremo un vicolo che ci condurrà direttamente davanti alla casa natale di San Galgano. All’interno, oltre a un Oratorio che viene curato da una Confraternita dedicata al santo, si conserva una pietra legata a un evento prodigioso in cui fu coinvolto il cavallo del santo eremita …
Termineremo la visita guidata dell’Abbazia di San Galgano e di Chiusdino con il Museo diocesano, a cui si può accedere con il biglietto già acquistato per visitare l’Abbazia. Seppure di piccole dimensioni, il museo offre la possibilità di conoscere importanti opere d’arte provenienti dal territorio, tra cui gli stemmi nobiliari delle locali famiglie feudali, i rilievi originali in marmo – opera di artisti senesi – che un tempo si trovavano sulla facciata della casa natale di San Galgano e, dulcis in fundo, il Reliquiario della testa di San Galgano, capolavoro dell’oreficeria senese del Duecento, temporaneamente esposto in questa istituzione e proveniente dal Museo dell’Opera del Duomo di Siena. Osserveremo da vicino questo prezioso manufatto – realizzato dall’orafo Pace di Valentino – andando a scoprire le scene della vita di San Galgano che vi sono rappresentate e i legami simbolici che queste hanno con le altre figure presenti nel reliquiario.
La visita guidata all’Abbazia di San Galgano e al borgo di Chiusdino è un’esperienza in cui potrai sia scoprire una delle zone più ricche di storia della Val di Merse e sia fare un viaggio indietro nel tempo, sulle tracce di cavalieri, pellegrini e costruttori di cattedrali.