Un tour tematico del Duomo per scoprire Nicola e Giovanni
Il tour tematico dedicato alla straordinaria storia di Nicola e Giovanni Pisano a Siena è la scoperta inaspettata della vicenda storica, oggi poco conosciuta dal grande pubblico ma tema tra i più discussi tra gli studiosi dell’otto e del Novecento, di due figure chiave della scultura italiana ed europea tra Due e Trecento, che hanno lasciato, tra Siena, Pistoia e Pisa, le testimonianze più impressionanti di un’attività artistica che si pone tra i vertici di tutta la storia dell’arte. Conoscere le opere d’arte di questi due artisti a Siena, rispettivamente padre e figlio, vuole dire anche riguardare al ruolo culturale di prim’ordine svolto da Siena nella seconda metà del XIII secolo, periodo che coincise con l’’epoca d’oro’ nella storia della città.
Ammirare la facciata del Duomo di Siena
Questo percorso dell’arte di Nicola e Giovanni Pisano a Siena parte dall’esterno del Duomo, dove potremo ammirare la superba facciata della chiesa, disegnata ed eseguita materialmente da Giovanni Pisano nell’ultimo ventennio del Duecento.
Avrai modo di scoprire come, nella sequenza di statue a tutto tondo realizzate dall’artista, è sottesa una dinamica di relazioni testuali e simboliche che compone un messaggio unitario, persino con le curiose figure dei filosofi greci di Platone e Aristotele, disposti ai margini della facciata.
La simbologia del numero Otto nel Pulpito di Nicola Pisano
La nostra seconda tappa del tour dedicato all’arte di Nicola e Giovanni Pisano a Siena sarà all’interno del Duomo, dove focalizzeremo la nostra attenzione sul pulpito marmoreo di Nicola, capolavoro assoluto della scultura medievale italiana, opera del 1268. La complessa iconografia del pergamo – dove intercorre una serie di rapporti gerarchici tra i personaggi e le scene rappresentate – ne fa uno dei capolavori in assoluto di tutta la scultura medievale italiana, oltre che mirabile sintesi di quelli che erano i fondamenti teologici del tempo in cui l’artista venne chiamato a realizzare il prezioso manufatto, firmando il contratto di esecuzione alla presenza di un personaggio apparentemente avulso dalle vicende artistiche del Duomo di Siena: un monaco cistercense.
Tra le centinaia di figure che affollano la composizione di Nicola, avrai modo di ammirare l’affascinante caleidoscopio di significati e collegamenti gerarchici esistenti, riflesso dell’idea di “ordine universale” all’epoca vigente. Tra queste, vedrai che spiccano in maniera particolare otto figure femminili alla base del pulpito, la cui simbologia è, come vedremo, estremamente affascinante.
Le magnifiche statue originali e il crocifisso di Giovanni
Termineremo il nostro tour visitando il museo dell’Opera del Duomo, dove la stupenda galleria che troverai nell’ambiente di ingresso ti aprirà la vista alle sculture originali della facciata, quelle eseguite direttamente da Giovanni Pisano. La distanza ravvicinata da cui si guardano le statue ti darà la possibilità di apprezzare sin nei minimi particolari queste sculture, che fino all’Ottocento erano collocate sulla facciata e che sono state via via sostituite da copie all’esterno. Ultime tappe del percorso saranno la visione delle colonne originali del portale centrale del Duomo, opere della bottega di Giovanni – dove, tra preziose foglie di acanto, incontreremo le figure bibliche del Profeta David e della ninfa Betsabea, scoprendo la dimenticata simbologia che si cela dietro questi personaggi – e del crocifisso ligneo, sempre di Giovanni, prezioso manufatto in cui, nonostante le sue piccole dimensioni, lo scultore ha saputo rendere, con grande drammaticità patetica, tutta la sofferenza fisica del Redentore.
La visita tematica sarà l’occasione per mettere a confronto l’arte di Nicola, legata ai modelli della tradizione classica e attinti in larga misura dai sarcofagi romani del Camposanto di Pisa, con quella del figlio Giovanni, il cui stile invece fu caratterizzato da un energico dinamismo e linee spezzate che traevano ispirazione dai modelli scultorei del gotico francese, reinterpretati dall’artista con toni molto più drammatici.
Padre e figlio dunque, generazioni a confronto, entrambi però protagonisti della felice congettura storica di Siena che, proprio nel passaggio generazionale tra Nicola e Giovanni, raggiunse uno dei più importanti vertici artistici.