Tour dell’Amiata, incanto oltre il paesaggio della Toscana
Oltre il paesaggio decantato della Toscana, quello dei cipressi e di campi dorati, esiste un luogo dove la natura si mostra ancora selvaggia e affascinante nel suo essere difficilmente addomesticabile; per scoprire questo luogo bisogna lasciare la bassa quota delle colline della Val d’Orcia per salire verso vette in cui è possibile scoprire la storia di uomini e della loro civiltà millenaria: tutto questo lo potrai scoprire con il tour del Monte Amiata.
Cominceremo questo bellissimo percorso da Radicofani. Avvicinandosi a questo borgo in auto o in bus, quello che catturerà la tua attenzione sarà la vista, quasi onirica, di un paesaggio brullo, in cui a risaltare sono le grigie colline delle crete, continuamente modellate dall’azione erosiva del vento.
Man mano che ti avvicinerai, ti accorgerai come andremo rapidamente salendo di quota, con l’aria che diventerà sempre più rarefatta e fredda, persino se ti capiterà di fare questo tour in estate. Radicofani è un borgo che sorge a 800 mt slm. Documentata sin dall’età del Ferro, grazie al rinvenimento di reperti che attestano la presenza di insediamenti sul territorio, questa località fu nel Medioevo un importante punto di controllo sul tracciato della Via Francigena.
La Fortezza di Radicofani
La prima cosa che noterai nel borgo è il colore scuro dei suoi edifici; questa caratteristica si deve alla basanite – la locale pietra vulcanica – ampiamente utilizzata nelle costruzioni sia civili che religiose.
Questo avamposto accolse tra le sue mura arroccate un ribelle che proveniva da Siena, passato alla storia con l’appellativo di “Robin Hood della Val d’Orcia”: il ribelle si chiamava Ghino di Tacco. Attraverso le storie che avrò da raccontarti su questo personaggio quasi legendario, scoprirai il motivo per cui lo si ricorda con questo simpatico appellativo. I monumenti che si visiteranno a Radicofani, come la Chiesa di San Pietro, la chiesa di Sant’Agata e la Fortezza, sono ancora oggi i chiari segni del ruolo di avamposto svolto da questo borgo, specialmente nei tempi in cui questa era una ‘terra di confine’, contesa da eserciti, comuni e signorie.
Da Radicofani scenderemo verso valle per raggiungere Bagni San Filippo. Fermandoci presso quest’altra nota località termale, andremo ad ammirare la cosiddetta Balena Bianca, una sorta di sedimento roccioso formatosi tramite le stratificazioni dell’acqua sulfurea che fuoriesce dalle sorgenti qui presenti e che con il tempo ha creato un’immagine simile a una balena. Incoraggiati dall’acqua calda che ancora oggi continua a sgorgare, sono molti quelli che si fermano qui per fare un bagno e rilassarsi con gli amici, soprattutto nei weekend. Lasciata Bagni San Filippo, raggiungeremo l’ultima tappa del nostro tour dell’Amiata: il borgo di Abbadia San Salvatore.
Centro sviluppatosi nel Medioevo attorno a un importante monastero – da cui ha preso l’attuale nome – , Abbadia San Salvatore è oggi una delle cittadine più pittoresche della provincia di Siena. Una peculiarità di questo borgo è il fatto che le architetture dell’abitato ricordano molto gli edifici della zona della Tuscia – una caratteristica che si deve alla vicinanza di Abbadia San Salvatore alla zona dell’alto Lazio.
Dopo aver visitato il centro storico, in parte ancora racchiuso dalle antiche mura, andremo a visitare la chiesa dell’Abbazia di San Salvatore, un edificio risalente all’epoca medievale e oggi curato da una comunità di monaci Cistercensi. Una volta entrati in chiesa, sull’altare maggiore potremo ammirare un bellissimo crocifisso ligneo risalente all’età romanica, uno dei più antichi e pregiati manufatti che si siano conservati in Toscana.
La cripta, una meraviglia dell’epoca longobarda
Ma il vero gioiello della chiesa è la sua meravigliosa Cripta – risalente all’VIII secolo –, una rarissima testimonianza architettonica dell’epoca longobarda. La ‘selva’ di colonne che vedrai in questo ambiente di incredibile suggestione ti riporterà con l’immaginazione al tempo in cui i monaci officiavano riti religiosi sotto queste volte, avendo come luce quella delle candele, come suono quello dei canti in latino e come profumo quello dell’incenso. Dopo aver visitato la cripta della chiesa, potremo vedere anche il Museo dell’Abbazia che, oltre a preziose suppellettili, custodisce un facsimile di un grande capolavoro dell’arte della miniatura, conservato in questo monastero fino alla fine del XVIII secolo: la Bibbia Amiatina.
L’incanto di Santa Fiora e la peschiera incantata
Dopo la visita di Abbadia San Salvatore, la nostra ultima tappa del tour del Monte Amiata sarà Santa Fiora.
Situata nel grossetano, sull’altro versante del grande ex vulcano, Santa Fiora è un ridente borgo che conserva intatto il fascino del borgo medievale dove il turismo non ha ancora snaturato i ritmi lenti fatti di un vivere intimo, in cui tradizioni legate ai prodotti di eccellenza del territorio – il marrone in primis – restituiscono, a chi si inerpica all’interno di queste montagne, un calore familiare ormai non più ritrovabile altrove.
Partiremo con la visita di Santa Fiora da Piazza Garibaldi, suggestivo spazio cuore della comunità, dove è visibile la torre municipale, affiancata dal rinascimentale Palazzo Sforza Cesarini, antica sede di una contea. Vedremo la bellissima Pieve di Santa Flora e Lucilla, edificio già noto nel XII secolo, poi rifatto nel Quattrocento. All’interno della chiesa scopriremo insieme la bellissima serie di terracotte robbiane, una delle più vaste di tutta la storia dell’arte.
Concluderemo il nostro tour del Monte Amiata con la vista di un luogo che non ti aspetteresti mai: la peschiera. Quasi una sorta di spazio magico, questa struttura, realizzata nel medioevo per assicurare ai santafioresi l’apporto nutritivo di pesce, è una grande vasca che si trova ai piedi del paese. Se già la vista della peschiera è un qualcosa di affascinante e romantico, ancora più sorprendente sarà scoprire che l’acqua che alimenta questa bella vasca nasce dal pavimento di un’antica chiesa che si trova qui nei pressi. Alla fine di questo tour dell’Amiata ti sembrerà che qui il tempo pare essersi davvero fermato. Qui è dove la natura e la storia si fondono, regalandoti un’immagine della Toscana che non ti saresti mai aspettato.