La Basilica di Santa Croce: Pantheon degli italiani
Un tour della Basilica di Santa Croce non vuol dire solo visitare una delle chiese più belle e maestose di Firenze, ma anche scoprire uno degli edifici più noti della storia italiana: la chiesa è conosciuta infatti per essere il Pantheon degli italiani poiché conserva al suo interno le sepolture di personaggi illustri della storia e della cultura italiana, come ad esempio quella di Galileo, di Michelangelo e di Machiavelli. Grazie al suo stile gotico dalle linee sobrie che furono progettate da Arnolfo di Cambio – uno degli scultori e architetti più importanti tra due e Trecento –, la Basilica è inoltre un autentico gioiello di architettura.
Il nostro tour di Santa Croce comincerà dal piazzale antistante la basilica, un luogo molto importante della storia fiorentina sia perché ha visto lo svolgersi di eventi legati a uomini celebri – tra i tanti, Dante Alghieri e Giuliano de’ Medici – e sia perché oggi questa piazza è lo scenario del Calcio storico fiorentino, una delle tradizioni più antiche e concitate della città. La piazza è anche il luogo dove si possono apprezzare alcuni dei palazzi storici di Firenze, come ad esempio il Palazzo dell’Antella, un edificio la cui decorazione fu voluta da un cavaliere di Malta che, come vedremo, durante la sua vita ebbe importanti contatti con il grande pittore Caravaggio…
La chiesa francescana più grande al mondo
Entrando all’interno della Basilica, quello che prima di tutto colpirà la tua attenzione sarà la sua maestosità. Ebbene, c’è da sapere che Santa Croce è la chiesa francescana più grande al mondo: la lunghezza dell’edificio è di ben centoquindici metri e la sua larghezza di trentotto.
Cominceremo a vedere le sepolture partendo da quella di Michelangelo, decorata con le allegorie delle Arti in cui egli fu maestro indiscusso: la Pittura, la Scultura e l’Architettura. Di questa sepoltura sarà interessante scoprire che la sua posizione è in qualche modo collegata al grande altare che si trova alla sua sinistra dove, in una tela raffigurante la Salita al Calvario, un uomo ha le sembianze proprio di Michelangelo Buonarroti… Andremo poi a scoprire la tomba di Galileo Galilei, padre della scienza moderna, colui che, secondo quanto scriveva Ugo Foscolo nei Sepolcri – , «vide/sotto l’etereo padiglion rotarsi/ più mondi, e il Sole irradiarli immote » .
La tomba di Galileo e la strana corrispondenza con Michelangelo…
Le statue delle allegorie che sormontano la tomba e che simboleggiano le discipline studiate dallo scienziato dovevano essere tre e non solo due come oggi si vede: oltre alla Geometria e all’Astronomia, La Filosofia avrebbe dovuto completare la decorazione della tomba ma, per un motivo che scopriremo, le autorità ecclesiastiche non diedero il permesso di aggiungerla… Altra cosa curiosa riguardante Galileo è che, per circa un secolo, la sua sepoltura si trovò collocata in un altro luogo della chiesa – pressoché nascosto alla vista dei fedeli. Una volta inumato nella posizione attuale, la sua tomba fu sistemata esattamente in corrispondenza di quella di Michelangelo: scopriremo assieme quali sono le inaspettate e sorprendenti connessioni tra i due geni toscani… Nella Basilica di Santa Croce abbiamo anche la tomba di Niccolò Machiavelli, grande teorico della politica e autore di una famosa opera letteraria intitolata il Principe. Vedremo poi la tomba del musicista Gioacchino Rossini, autore della celebre opera lirica Il Barbiere di Siviglia. Troveremo infine la tomba del poeta Ugo Foscolo, autore di un carme che ha contribuito non poco alla fama delle sepolture di Santa Croce.
Dove la Sindrome di Stendhal ebbe inizio…
Continuando il tour della Basilica di Santa Croce, scopriremo il luogo dove, nell’Ottocento, il poeta francese Stendhal – a causa dell’ammirazione oltremisura provata per le opere nel mentre visitava la chiesa – fu vittima di un mancamento fisico che è passata poi alla storia proprio con il nome di Sindrome di Stendhal. Con questo termine oggi si definisce la sensazione di estasi e ammirazione provata dalle persone davanti alle opere d’arte o a luoghi di particolare suggestione, proprio come accadde al letterato francese.
Le Storie della vera Croce di Agnolo Gaddi
Avvicinandoci all’altare maggiore, ammireremo il grande tripudio di colori creato nella zona dell’abside dall’alternarsi delle brillanti figure delle vetrate e i vivaci pigmenti di Agnolo Gaddi che, nella seconda metà del Trecento, qui dipinse un ciclo con le Storie della vera Croce. Accanto alla cappella maggiore, potremo ammirare le innovative scene dipinte da Giotto nelle Cappelle dei Bardi e dei Peruzzi. Il grande artista fiorentino fu chiamato da queste due ricche famiglie che, proprietarie di ‘banche’, poterono non solo permettersi di contrattare colui che era il pittore più richiesto all’epoca – per l’appunto, Giotto – ma persino prestare un’ingente somma di denaro al re d’Inghilterra Edoardo III per le sue campagne militari in Francia . Come vedremo, qualcosa di drammatico però accadde nel 1342…
La Croce di Cimabue e la Cappella Pazzi
Dopo aver visto i capolavori all’interno della chiesa, passeremo a vedere le opere che si conservano negli ambienti adiacenti ad essa, come ad esempio nella Sagrestia, dove troviamo la celebre Croce dipinta da Cimabue – il maestro di Giotto. Il corridoio che raccorda la chiesa con la Cappella del Noviziato ci permetterà di andare verso l’esterno che è dove troveremo un elegantissimo portico; collegato a quest’ultimo si trova la Cappella Pazzi, ambiente di patronato della nota famiglia che, nel Quattrocento, fu coinvolta in una celebre congiura contro i Medici…
Dopo aver visitato il museo e il chiostro, concluderemo il nostro tour della Basilica di Santa Croce nel Refettorio, un ambiente di grande raffinatezza che, nonostante le disastrose alluvioni di cui è stato vittima nel corso dei secoli, conserva ancora degli affreschi trecenteschi opera di Agnolo Gaddi, tra cui un bellissimo Lignum Vitae –una rappresentazione particolare della Crocifissione di Cristo la cui croce si dirama come fosse un grande albero.
Una volta concluso questo percorso di grande suggestione, il visitatore arriva a realizzare che, per le opere d’arte e le testimonianze storiche straordinarie, la Basilica di Santa Croce è un luogo davvero unico: visitarla vuol dire scoprire un pezzo della storia d’Italia.